MAL DI SCHIENA O..COSI' PARE
Il cosiddetto fondo schiena è una regione che può presentare disturbi dolorosi anche di non facile diagnosi.
In quella zona la parte bassa della colonna lombare si congiunge con il sacro-coccige e questo, a sua volta, si articola con il bacino. Sulla colonna e sul bacino si inseriscono muscoli diretti in basso verso l’arto inferiore ma anche in alto verso le coste. I generatori di dolore possono risiedere in una o più di queste strutture.
Per il successo della terapia, che deve essere mirata al generatore del dolore, è fondamentale conoscerne la sede. Sta alla visita medica individuare la sorgente del dolore. Basarsi, perciò, soltanto sugli accertamenti radiologici può facilmente indurre in errore perché non è assolutamente infrequente evidenziare in questi esami processi patologici artrosici ed ernie discali molteplici, dei quali bisogna selezionare quello responsabile del dolore, o che non hanno niente a che fare con il dolore accusato dal paziente che è costituito da un processo infiammatorio non evidenziabile con quell’esame.
Possiamo dividere grossolanamente i generatori di dolore cronico della regione del complesso colonna lombo-sacrale e bacino in mediani e laterali.
Molti di questi dolori tendono ad irradiarsi verso l’arto inferiore causando così delle sindromi che simulano una sciatalgia (pseudosciatiche). Anche le patologie articolari dell’anca possono irradiarsi dall’inguine verso le natiche (coxite artrosica, reumatica, infettiva), conflitto femoro-acetabolare e ischio-femorale.
Quest’elenco lungi dall’essere completo descrive la difficoltà ad individuare il generatore del dolore. Oltre il primo passo, costituito da anamnesi ed esame obiettivo del paziente, è necessario procedere per la conferma diagnostica a esami strumentali. I più utili sono costituiti da ecografia, risonanza magnetica e infiltrazioni loco-regionali anestetiche.
La visita comprende anamnesi e l’esame obiettivo. All’anamnesi emergono spesso particolari che guidano il medico come le attività fisiche praticate dal soggetto, l’insorgenza del dolore con il carico o con determinati movimenti e la risposta alle terapie (FANS, cortisonici, infiltrazioni). L’esame obiettivo si avvarrà dell’osservazione dell’andatura e postura, della digitopressione esplorativa dei pain points, delle manovre evocatrici (test di Lasegue, FABER, FADIR, Ober o HST e sollecitazioni selettive dei gruppi muscolari). Tuttavia, vista la complessità delle sindromi, per esempio per presenza contemporanea di diversi generatori del dolore o la difficoltà del paziente a collaborare a causa dell’intenso dolore, l’attività del medico consiste nell’avvicinamento progressivo con visita e accertamenti ad una precisa diagnosi per consentire l’eliminazione sequenziale delle cause di dolore.
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