Menu

Condividi su Facebook  

 

Stabilizzazioni

domanda: stabilizzazione e allergia al nichel

Sono una infermiera professionale. Mi è stato proposto, oltre ad un intervento per ernia, una stabilizzazione della stessa, ma sono allergica al nichel. Questo può essere un problema?

risposta

L'allergia al nichel può essere un problema, quando questo metallo è contenuto nella lega del materiale di impianto.

 

domanda: vertebroplastica in uomo di 85 anni

Vorrei sapere se la vertebroplastica è possibile eseguirla anche su un uomo di 85 anni con fratture alla colonna dovute ad osteoporosi subentrata per un trattamento ormonale, tutt'ora in corso, effettuato per un tumore alla prostata.

risposta

Le indicazioni alla vertebroplastica scaturiscono dalla sede e dal tipo di frattura (osteoporotica o da invasione tumorale, ma con conservazione del muro posteriore del corpo vertebrale). L'età e le condizioni generali del paziente influiscono più che altro sui rischi anestesiologici.

 

domanda: spondilodiscite tubercolare

Sono il figlio di un paziente maschio 64 anni affetto da spondilodiscite vertebrale dorsale, forse di origine tubercolare, ma che continua ad avere dolore alla colonna. Dovrebbe operarsi?

risposta

La tbc vertebrale raramente si presenta da sola. Solitamente esistono vari gradi di interessamento polmonare. L'indicazione al trattamento chirurgico delle lesioni vertebrali dipende dal coinvolgimento neurologico e dall'instabilità vertebrale, ma anche dalla gravità delle lesioni polmonari associate e dalla risposta del paziente alla terapia antibiotica.

 

Spasticità e lesioni midollari

domanda: spasticità ed ipertensione arteriosa

Sono un tetraplegico con lesione midollare c5-c6 a seguito di incidente stradale capitatomi circa 12 anni fà. Tra i tanti problemi che ho, c'è nè uno che mi preoccupa in particolare, ed è l'aumento della pressione sanguigna dovuta alla spasticità. Questo mi succede soprattutto di notte o quando sono disteso, con balzi di pressione molto rilevanti (180-200 su 100), che mi procurano forti mal di testa. Mentre quando sono su sedia rotella (110-120 su 70) Come farmaco assumo il baclofene al mattino, al pomeriggio e prima di andare a dormire Volevo sapere se è possibile aumentare la dose del farmaco, o se ci sono altre terapie per ovviare a questo mio problema.

risposta

Un grado elevato di spasticità, che si sviluppa in seguito ad una paralisi, come la teraplegia, può determinare seri problemi di mobilizzazione degli arti, per esempio impedendo la rieducazione neuro-motoria, ostacolando l'igiene, causando contratture e accorciamento dei tendini e blocchi articolari ecc. Le forti contrazioni spastiche si possono accompagnare ad ipertensione arteriosa.

Un farmaco efficace su questa forma di spasticità è il baclofene, ma sono necessarie dosi molto elevate di farmaco. Spesso non si può spingere la dose orale oltre un certo dosaggio perchè si accompagna a importanti effetti collaterali.

In questi casi può essere indicato somministrare il baclofene mediante una pompa intratecale completamente impiantabile, che immette il farmaco direttamente nella colonna vertebrale. Così con dosi bassissime di medicina si ottengono ottimi risulatati senza causare effetti collaterali.

Per sapere se lei può giovarsi di questa terapia può rivolgersi a un neurochirurgo esperto di colonna vertebrale.

domanda: riparazione di lesioni midollari

Da circa un anno e mezzo mi trovo paralizzata dalla vita in giù a causa di un incidente sul lavoro. Ho una lesine incompleta a livello lombare, causata da una scheggia di vertebra
conficcatasi nel midollo. Dopo tante visite mi è stato confermato che si può intervenire chirurgicamente. Le chiedo di che intervento si tratta e se è invasivo.

risposta

In caso di lesione midollare parziale un intervento per rimuovere una scheggia d'osso che ancora comprime il midollo è senz'altro indicato. Se l'intento dell'intervento è di riparare il midollo bisona dire che gli interventi per la riparazione delle lesioni midollari sono ancora in fase sperimentale. Acconto ad iniziative basate su presupposti scientifici si sono viste anche molte iniziative speculative. Allo stato attuale questi interventi non sono disponibili in Europa.

In generale

 

domanda: limiti di età per interventi sulla colonna

Per cortesia, le terapie chirurgiche per alleviare i dolori alla colonna vertebrale si possono fare anche su soggetti di 70 anni che hanno dolori molto forti e continui dovuti ad artrosi delle vertebre ? Il soggetto presenta anche sciatalgia, porta un bustino, ha già fatto terapie ambulatoriali.

risposta

Prima di effettuare terapie è necessario fare una diagnosi corretta. Se i dolori del paziente sono di natura artrosica, in base al tipo di alterazioni che l'artrosi ha determinato, esistono delle terapie che progrediscono lungo una scaletta terapeutica. Si inizia con le terapie del primo scalino, quelle più semplici e meno impegnative, e si procede via via, in caso di insuccesso, alle terapie dello scalino successivo.
All'ultimo scalino troviamo le terapie chirurgiche, che ovviamnete hanno precise indicazioni. L'età avanzata dei pazienti non costituisce necessariamente una controindicazione. Intanto l'età dei pazienti anziani in buone condizioni va continuamente crescendo ed è giusto consentire loro una buona qualità della vita. Le tecniche anestesiologiche e chirurgiche sono via via migliorate nell'ultimo decennio consentendo interventi anche ad età avanzata. Ovviamente, prima dell'intervento bisogna fare un bilancio dei disturbi con i rischi chirurgici e anestesiologici.

 

domanda: limiti di età per interventi sulla colonna

Per cortesia, le terapie chirurgiche per alleviare i dolori alla colonna vertebrale si possono fare anche su soggetti di 70 anni che hanno dolori molto forti e continui dovuti ad artrosi delle vertebre ? Il soggetto presenta anche sciatalgia, porta un bustino, ha già fatto terapie ambulatoriali.

risposta

Prima di effettuare terapie è necessario fare una diagnosi corretta. Se i dolori del paziente sono di natura artrosica, in base al tipo di alterazioni che l'artrosi ha determinato, esistono delle terapie che progrediscono lungo una scaletta terapeutica. Si inizia con le terapie del primo scalino, quelle più semplici e meno impegnative, e si procede via via, in caso di insuccesso, alle terapie dello scalino successivo.
All'ultimo scalino troviamo le terapie chirurgiche, che ovviamnete hanno precise indicazioni. L'età avanzata dei pazienti non costituisce necessariamente una controindicazione. Intanto l'età dei pazienti anziani in buone condizioni va continuamente crescendo ed è giusto consentire loro una buona qualità della vita. Le tecniche anestesiologiche e chirurgiche sono via via migliorate nell'ultimo decennio consentendo interventi anche ad età avanzata. Ovviamente, prima dell'intervento bisogna fare un bilancio dei disturbi con i rischi chirurgici e anestesiologici.

 

..VAI ALLA II PAGINA

TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE

Condividi su Facebook  





L'informazione e' fornita soltanto per motivi di educazione sanitaria e non costituisce un servizio di consulenza medica. Persone non mediche dovranno rivedere, interpretare e applicare le infomazioni qui contenute con l'ausilio e la guida di personale professionale appropriato.