Abbiamo deciso di visitare il parco
naturale di El Torcal e così lasciamo la statale (quanto sono
belle le strade in Andalusia!) al bivio per Villanueva. Dopo una
trentina di Km di strade di montagna arriviamo a Villanueva, un paesino dalle
bianche case, che bisogna attraversare in direzione Antequera. Percorsi
alcuni km, al bivio per il parco, si prosegue la salita verso la cima
della montagna. Man mano che si procede si incontrano le caratteristiche
formazioni rocciose. L'enorme lastrone di marmo rosso, che costituisce
la montagna, nelle ere geologiche è stato sospinto verso l'alto
fratturandosi radialmente. A causa dell'erosione, nel tempo, sono stati
eliminati gli strati
di roccia più friabili, mentre si sono conservati quelli più duri
dando origine a risultati
sorprendenti costituiti da strati di rocce sovrapposti, a mo di tanti
cuscini, o dal classico pietrone in cima ad una colonna di lastre meno
larghe.
Ricordano un pò le formazioni rocciose della Cappadocia.
Al rifugio troviamo toilette, un piccolo negozio con bibite e gelati.
Una guida, ci spiega che esistono due percorsi per la visita: uno
giallo di circa 3 ore e uno verde di 45 minuti.
Optiamo per quello più breve che si
rivelerà già pesantuccio per piedi e caviglie. Un paio di
scarpe chiuse sono d’obbligo. Il percorso è abbastanza interessante
in mezzo a questa natura di montagna selvaggia, nella quale crescono con
difficoltà soltanto bassi arbusti. Per fortuna il cielo è coperto e strati di
basse nuvole sospinte da un vento fresco allietano i nostri passi proteggendoci da un sole, che
si fa
sentire rovente e impietoso durante le schiarite.
Dopo esserci rifocillati proseguiamo per Antequera, la città
dalle tante chiese. Arriviamo verso le 13,30 e, tempo di comprare dei
panini al supermercato, troviamo tutto chiuso. Nella mezz'ora che
precede le 14 notiamo una frettolosa attività degli abitantii per
sbrigare le ultime cose prima di pranzare e mettersi a fare la siesta.